giovedì 1 novembre 2007

Lettera sulla felicità

...è vana opinione credere il fato padrone di tutto,come fanno alcuni,xkè le cose accadono o x necessità,o x arbitrio della fortuna,o x arbitrio nostro.
La necessità è irresponsabile,la fotuna instabile,invece il nostro arbitrio è libero,x questo può meritarsi biasimo o lode. La fortuna x il saggio nn è una divinità come x la massa.La divinità nn fa nulla a caso,e neppure qualcosa priva di consistenza. Nn crede ke essa dia agli uomini alcun bene o male determinante x la vita felice,ma sa ke può offrire l'avvio a grandi beni o mali.Però è meglio essere senza fortuna ma saggi, ke fortunati e stolti,e nella pratica è preferibile ke un bel progetto nn vada in porto piuttosto ke abbia successo un progetto dissennato.

Mai si è troppo giovani o troppo vecchi x la conoscenza della felicità.A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell'animo nostro.

Per il vero saggio la vita nn è un male,nè è un male il nn vivere.Ma come i cibi sceglie i migliori,nn la quantità, così nn il tempo + lungo si gode, ma il + dolce.



(piccolo inciso,casualmente ci sono tutte le cose ke mi piacciono...e anke una makkina)

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